Il Bandolo ha celebrato un traguardo significativo: il suo centesimo incontro.
I 100 incontri della nostra associazione sono stati un po' come un centinaio di appuntamenti al buio: alcuni sono stati amore a prima vista, altri ci hanno fatto stare incollati sulla sedia e qualcuno, forse, ci ha un po' annoiato.
Per celebrare i relatori che hanno reso possibili i 100 incontri de Il Bandolo, abbiamo realizzato un manifesto speciale con i nomi di tutti i partecipanti con un grazie speciale!
Il manifesto, che rappresenta un omaggio a tutti coloro che hanno contribuito al successo di questi 100 appuntamenti, è stato presentato durante la festa "Il Bandolo ha fatto 100" insieme alle locandine di tutte le nostre iniziative.
Questo manifesto non è solo un elenco di nomi, ma un vero e proprio simbolo di gratitudine e riconoscimento per l'impegno, la passione e la competenza di tutti i relatori che, nel corso degli anni, hanno condiviso la loro conoscenza, arricchendo il dibattito culturale e l'esperienza di tutti i partecipanti.
La festa per l'evento, intitolata "Il Bandolo ha fatto 100", ha visto la partecipazione di Lella Costa come ospite d'onore e di Danilo Di Termini come moderatore, culminando con un brindisi conviviale. In questa occasione è stato presentato anche il programma di attività culturali per la stagione 2025/2026.
Il Bandolo è orgoglioso di presentare il suo 50 esimo evento. In nove anni di vita sono stati affrontati moltissimi temi di respiro locale e non solo, con relatori illustri che hanno aderito all'invito sempre in maniera gratuita, condizione importantissima visto che il Bandolo si autofinanzia e non riceve contributi da nessuna organizzazione politica o di qualsiasi altro genere e questo permette di rivendicare e difendere la propria autonomia e indipendenza.
Per festeggiare questo importante compleanno il Bandolo organizza una festa con la collaborazione di importanti artisti locali. Ogni artista ha realizzato un'opera che sarà esposta presso il Laboratorio Casoni (piazza San Giovanni - Chiavari) dal 08 al 21 settembre e verrà poi battuta all'asta il giorno 22 settembre alle ore 17.30 presso il Piccolo Auditorium della Filarmonica (Largo Pessagno 1 - Chiavari - ingresso piscina comunale).
Chi volesse avere informazioni sulle opere e sulle base d'asta o fare già un'offerta può contattare il numero 328/4180156.
Le opere saranno progressivamente postate sulla pagina Facebook del Bandolo e su questo sito.
In occasione della festa il Bandolo sarà lieto di offrire un piccolo buffet accompagnato da buona musica e tutti i partecipanti saranno omaggiati della tessera sociale.
Enrico Bertozzi
Giornalista, illustratore e fumettista, per molti anni ha scritto e illustrato articoli inerenti le attività equestri dei popoli che ancora oggi usano il cavallo come mezzo di lavoro nell’allevamento bovino allo stato semibrado.
Ha collaborato con riviste del settore equitazione nazionali ed internazionali. Ha scritto ed illustrato il libro “Legno, cuoio e terre di frontiera”. Ha scritto ed illustrato la serie a puntate “Cowboy, uomini tra mito e realtà” per il gruppo editoriale Monrif. Ha scritto e disegnato inoltre i fumetti “Lucky cavallo appaloosa – Old Buckaroo – Sunshine Horse Club”. Per Bonelli Editore ha disegnato l’episodio della serie Tex dal titolo “Abilene Kansas”. Ha scritto e disegnato il volume a colori “Wyoming”. Illustra con tavole a colori “Six Ages” per la casa editrice American Hero Kraft. Dirige la Scuola Chiavarese del Fumetto da 28 anni.
Luigi Copello
Luigi Copello è nato a Lavagna (GE) nel 1972; vive e lavora a Chiavari (GE). Dopo aver conseguito il diploma di Maestro d'Arte presso l'Istituto Statale d'Arte di Chiavari, frequenta la Scuola Chiavarese del Fumetto diventando illustratore; ha disegnato racconti a fumetti per il Giornalino (Edizioni Paoline) e per Nick Raidere, Tex, Magico Vento (Sergio Bonelli Editore).
Daniela Corallo
Nata a Genova nel 1959, ha conseguito la maturita’ scientifica e ha effettuato studi di indirizzo biologico. Nel 1985 ha frequentato, per due anni consecutivi, i “Corsi liberi” dell’ Accademia Ligustica di Belle Arti, coi Maestri Luigi Sirotti e Bianca Passerelli. I suoi primi dipinti risalgono in realta’ ad una decina di anni prima; per questo ama, con orgoglio, definirsi piu’ un’ autodidatta, che ha sempre cercato, anno dopo anno, di andare sempre a fondo nella propria ricerca pittorica. Numerose , dal 1980 ad oggi, le esposizioni in Italia e all’ estero: Genova, Milano, Como, Portofino, Parigi, Nizza, Sanremo, Pisa, Cortona, ecc.
Attualmente vive a Chiavari e lavora a Camogli, dove nella suggestiva atmosfera del vecchio porticciolo, sono in esposizione permanente le sue opere.
Luigi Grande
Luigi Grande è pittore, scultore, grafico. La sua prima esposizione personale risale al 1960, alla galleria “Il Portico” di Santa Margherita Ligure; seguono poi le gallerie milanesi de “Il Giorno” nel 1964 e de “L’Agrifoglio” nel 1970, con testo critico di Mario De Micheli. Si aggiunge negli anni alle numerose personali la partecipazione a rassegne d’arte nazionali e internazionali. Nel 2000 vince il premio Turio Copello (Società Economica, Chiavari). Sue sono le copertine de “Le parole cadute”, poesie inedite di F. Mazzi (Bastogi Editore); di “Resine”, Quaderni liguri di cultura n. 85, Sabatelli Editore, di “Satura” n. 4, 2008 con intervista di F. Ragazzi e di “Satura” n. 11, 2010 con testo di F. Lecca, monografia “Luigi Grande” di G. F. Bruno, Erga, 2006, vari servizi su Entella TV. Ha eseguito opere pubbliche tra cui: la scultura del partigiano in Piazza Innocenzo IV a Lavagna (1975); i Cippi a Cavi di Lavagna (1998); il monumento all’emigrante a Favale di Malvaro (1989); il busto di G. Casini al Parco Villa Rocca di Chiavari (1996); pittura murale a Casoli-Atri (1997).
Mario Rocca
Formatosi all'Istituto Statale d'Arte di Chiavari sotto la guida di Vittorio Ugolini. Disegnatore ed incisore dalle notevoli capacità, permette al suo segno deciso di svincolarsi dalla descrizione mimetica della realtà e di unirsi a colori forti e timbrici, creando un insieme di grande vigore.
“Dalle prime grandi tempere di origine figurativa, coinvolte in un dinamismo plastico in cui Gian Franco Bruno rileva un’ossessiva matrice bocconiana, è passato a una dimensione naturalistica gestuale indirizzata ad una sorta di realtà allegorica. […]” ( da “Dizionario degli artisti liguri” a cura di Germano Beringheli) "Rocca è stato per la quasi totalità della sua carriera coerente nei riguardi di una pittura di rottura, informale, carica di forza giovanile ma anche frutto di pensiero e di amore…”. Con queste parole nel 1993 Ugo Carreca definiva l’operato di Mario Rocca. “La mutazione delle cose, il tempo, la forza della vita che non è delimitabile né in spazio né in tempo; io devo riuscire a rendere ciò”, con queste parole Mario Rocca ci comunica il suo intento ogni qual volta si pone di fronte ad un foglio, ad una tela bianca con i mezzi più tradizionali del pittore.
Stefano Rolli
Nato a Lavagna, Rolli si è formato alla Scuola chiavarese del fumetto e da anni lavora nella redazione chiavarese del Secolo XIX. La creazione delle vignette satiriche rappresenta solo una parte del suo lavoro, cui si dedica ogni sera traendo ispirazione dalle notizie della prima pagina. Il disegnatore ha inoltre presentato una mostra nella libreria Feltrinelli di via Ceccardi a Genova, e il volume “130 di questi Rolli”, edito da De Ferrari.
Bruno Ronco
Bruno Ronco è nato a Milano nel 1946 e vive in Liguria dal 1951. Dall'inizio degli anni '70 affianca alla professione di architetto l'attività di acquarellista, ponendo alla base del suo fare una costante ricerca sugli effetti prodotti dalla luce.
Si tratta di piccole carte tracciate con il lapis da segni rapidi, sintetici e da pennellate altrettanto veloci, incisive, istintive, non insistite, fresche. Le opere di Ronco nascono da una attenta osservazione della realtà. La natura sia essa il paesaggio della Riviera o delle montagne o quella silenziosa delle composizioni di oggetti nello studio è contemplata, studiata a fondo, meditata a lungo, si potrebbe dire introiettata al punto che poi, in qualche minuto nei casi più felici possono essere anche pochi magici attimi viene fissata sulla carta raggiungendo un felicissimo equilibrio tra raffigurazione, espressività ed emotività.
L'acquarello è una tecnica ingrata perché poco spettacolare, fatta com'è di piccole dimensioni e difficile, in quanto basata su assoluta certezza, sull'assenza di ripensamenti. Con l'olio si può ricoprire e correggere, con l'acquarello tutto è trasparente e l'errore non è modificabile.
Luiso Sturla
Nato a Chiavari nel 1930, ha studiato al Liceo artististico Barabino di Genova. Nei primi anni ’50 (con Costa e Ugolini) fonda il “Gruppo del Golfo”. Nel 1953 aderisce al Movimento Arte Concreta di Milano, città dove vive e lavora in maniera prevalente. Nel 1954 espone allo Studio B.24 di Milano. Nel 1958 entra a far parte del Gruppo “Numero” di Firenze. Nel 1960, durante un lungo soggiorno negli Stati Uniti entra in contatto con gli artisti più significativi del dopoguerra. Successivamente e fino ad oggi opera nell’ambito della pittura informale, di estrazione naturalistica. Dagli anni ’90 ad oggi tiene personali e collettive di grande successo a Lugano, Milano, Genova, Chiavari, Piacenza. Vive e lavora a Milano e a Chiavari.
Raffaella Vernazza
Esercita la professione di architetto ma è da sempre una grande appassionata di arte e disegno, dopo aver frequentato la scuola di fumetto chiavarese ha cominciato a dedicarsi con successo al ritratto e all'illustrazione utilizzando sia metodi tradizionali che digitali.
Ivo Milazzo
Co-creatore dell’immortale Ken Parker insieme con Giancarlo Berardi, Milazzo ha attraversato tutto il mondo della nona arte, dalla prima umile gavetta ai successi plenari. I suoi acquerelli restano, ad oggi, l’irripetibile punto d’incontro tra una estrema sintesi grafica ed il meraviglioso incantamento di un pennello che va libero sul foglio e ne sfrutta la magia e la porosità.
Lia Gnecco
Corsi, workshop e anni di collaborazione con vari studi fotografici della zona sono stati gli artefici della sua formazione. Ora fotografa solo per sè, e questa è lei, con le sue fragilità, con il suo disordine, con i suoi umori, con i suoi amori... Di questa artista, che nella relazione personale suscita una immediata empatia, se ne può parlare soprattutto per la sua capacità di interiorizzazione che esprime con le immagini della sua reflex. La chiave di lettura delle sue foto sta nel rapporto tra vedere e sentire. La visione delle immagini che coglie si trasforma immediatamente in un sentire dentro, un cogliere l’anima dell’immagine fotografata. Per Lia l’occhio della reflex non è solo un mezzo per realizzare una forma definita dall’incidenza della luce e delle ombre, sia che delineino un corpo umano o un oggetto o un aspetto della natura, ma per proporre al terzo spettatore ciò che ogni sua foto in realtà è: il movimento – abbiamo detto l’anima - insito in ogni immagine che normalmente l’occhio non coglie se non c’è un fermo scatto. Ed allora l’immagine diventa sentimento.
Le Principali esposizioni si sono avute a Chiavari, Genova, Venezia, Torino e Verona.




















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